La primavera

La primavera
... sdegno il verso che suona e non crea (Foscolo, "Le Grazie")

domenica 16 luglio 2017

Charles Baudelaire - Elevazione



Al di sopra di laghi e di montagne,
del mare, dei boschi e delle nuvole,
al di sopra del sole, oltre lo spazio,
al di là dei confini delle sfere celesti

navighi, mio spirito con agilità.
Nuotatore eccellente che gode dell’onda,
solchi allegramente l’immensità profonda
con un’indicibile e maschia voluttà.

Innàlzati ben lontano dai miasmi pestiferi
vai a purificarti nell’aria superiore,
e bevi, come liquore puro e divino,
il limpido fuoco degli spazi cristallini.

Abbandonando le noie e le profonde tristezze
che rendono pesante l’esistenza brumosa,
felice colui che può con ali vigorose
slanciarsi verso campi luminosi e sereni,

colui i cui pensieri, simili alle allodole,
liberi si slanciano verso i cieli al mattino,
– chi plana sulla vita e comprende senza sforzo
il linguaggio dei fiori e delle cose mute.

(Charles Baudelaire, Elevazione, da I fiori del male)



Konstantinos Kavafis - Per quanto sta in te


E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.
Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea
(Konstantinos Kavafis, Per quanto sta in te, da Settantacinque poesie)


venerdì 14 luglio 2017

Massimo Recalcati - L'ora di lezione


Nessuno può insegnare a insegnare, come, in fondo, nessuno può insegnare ad apprendere. Non si sa come si apprende, non esiste una tecnica per l'apprendimento: si sa solo che avviene. (...)
L'insegnamento non dipende da una retorica o, come si dice oggi, da una capacità o da una tecnica di comunicazione, ma dal carisma di chi parla, ovvero da come sa rendere vivi, far vibrare, gli enunciati che trasmette (...).
C'è un salto nel vuoto che attende ogni insegnante nell'esercizio del suo lavoro. È una dimensione che implica sempre un certo coraggio nell'esposizione verso l'Altro (...).
Un insegnamento che vorrà mantenersi fedele al suo compito saprà evocare l'impossibile da trasmettere, l'impossibile da apprendere, l'impossibile da insegnare.
(Massimo Recalcati, L'ora di lezione)


Annie Ernaux - Memoria di ragazza


E cosa ne è della vergogna di essere stata innamorata pazza di un uomo, di averlo atteso dietro una porta che non ha aperto?
Leggere "Il secondo sesso" me ne ha ripulito o, al contrario, mi ci ha fatto sprofondare? (...)
Aver ricevuto le chiavi per capire la vergogna non dà il potere di cancellarla. (...)

Con certezza so che la studentessa di filosofia ha fatto sua l'esortazione di Simone de Beauvoir: "Noi pensiamo che la donna sia chiamata a scegliere tra affermare la sua trascendenza e alienarsi in oggetto". 
Ha ricevuto la risposta alla sua domanda: come bisogna comportarsi? Da soggetto libero.
(Annie Ernaux, Memoria di ragazza)


lunedì 10 luglio 2017

Michel Houellebecq - Uomo e donna



L'uomo è assolutamente ineducabile. Che sia un filosofo del linguaggio, un matematico o un compositore di musica seriale, opererà sempre inesorabilmente, le sue scelte riproduttive su criteri meramente fisici, e criteri immutati da millenni. In partenza, ovviamente, anche le donne sono attratte innanzitutto dalle doti fisiche, ma, con un'educazione appropriata, si può riuscire a convincerle che l'essenziale non è quello.


(Michel Houellebecq, Sottomissione)


Michel Houellebecq - Nostalgia

Passeggiai per un quarto d'ora sotto gli archi di putrelle d'acciaio, un po' sorpreso dalla mia nostalgia, senza mai perdere coscienza della rara bruttezza dell'ambiente, quegli edifici erano stati costruiti nel periodo peggiore del modernismo, ma la nostalgia non è un sentimento estetico, e non è neanche legata al ricordo di una felicità, si ha nostalgia di un luogo per il semplice fatto di averci vissuto, poco importa se bene o male, il passato è sempre bello, e in effetti anche il futuro, a far male è solo il presente, che portiamo con noi come un ascesso di sofferenza che ci accompagna tra due infiniti di quieta felicità.

(Michel Houellebecq, Sottomissione)


Heinrich Böll - Sottomissione e subordinazione


Vorrei soltanto additare le premesse esistenziali, diciamo, per cui sorgono sottomissione e subordinazione.
Non c'è bisogno di discutere sugli orrori della guerra, la medesima tirannia, ordinata gerarchicamente, lei può trovarla in una scuola, in una parrocchia o chiesa, sempre là dove sorgono ordinamenti gerarchici, dove si creano dei superiori.
Lei sa bene cosa sia un  superiore, che viene preposto a qualcuno come una minestra, dicendogli: ecco, mangia o muori.
L'autorità superiore crea una tale sorta di orrori, crea sottomissione e tirannia.
Anche nella vita civile, anche in tempo di pace.
(Heinrich Böll, in La memoria, la rabbia, la speranza)


Raymond Carver - Anima e Tenerezza

  C’è una frase negli scritti di santa Teresa che mi è sembrata via via sempre più adatta all’occasione…
  Santa Teresa, questa donna straordinaria vissuta 373 anni fa, ha detto: “Le parole conducono ai fatti, […] preparano l’anima, la rendono pronta e la commuovono fino alla tenerezza”.
  Così espresso, questo pensiero è limpido e bellissimo. Lo ripeterò un’altra volta perché c’è anche qualcosa di strano, di esotico in un sentimento portato alla nostra attenzione a questa distanza, in un’epoca che è sicuramente meno disponibile a sostenere questo importante collegamento tra ciò che diciamo e ciò che facciamo: “Le parole conducono ai fatti […] Preparano l’anima, la rendono pronta e la commuovono fino alla tenerezza”.
  C’è qualcosa di molto misterioso, per non dire – perdonatemi – addirittura mistico in queste parole particolari e nel modo in cui santa Teresa le usa, con tutto il loro peso e la convinzione che ci mette. È vero, ci rendiamo conto che esse sembrano quasi l’eco di un’epoca passata e più riflessiva.
  In particolare l’uso della parola anima, un termine in cui non ci imbattiamo molto spesso di questi tempi se non nell’ambito religioso e magari nella sezione di musica “soul” di un negozio di dischi. Tenerezza – ecco un’altra parola che non sentiamo tanto spesso oggigiorno e specialmente in un’occasione pubblica e gioiosa come questa. Pensateci un attimo: quando è stata l’ultima volta che l’avete usata o l’avete sentita usare? È altrettanto rara quanto l’ altra parola, anima…
  Molto tempo dopo che quello che vi ho detto vi sarà passato di mente, tra qualche settimana oppure tra qualche mese, e l’unica sensazione che vi rimarrà sarà quella di aver partecipato a una grande riunione pubblica, quando noterete la fine di un importante periodo della vostra vita e l’inizio di uno nuovo, nell’elaborare i vostri destini personali, provate a ricordare che le parole, quelle giuste, quelle vere, possono avere lo stesso potere delle azioni.
  E ricordatevi anche quella parola poco usata che è ormai quasi sparita dall’uso, sia in pubblico che in privato: tenerezza.
  Non potrà farvi male.
  E quell’altra parola: anima – o chiamatela spirito, se preferite, se vi rende più facile rivendicare quel territorio.
  Non scordatevi neanche quella.
  Fate attenzione allo spirito delle vostre parole, delle vostre azioni.   È una preparazione sufficiente”.
(Raymond Carver, Il mestiere di scrivere)



Jaspers - L'origine dell'arte


Lo spirito creativo dell'artista, pur condizionato dall'evolversi di una malattia, è al di là dell'opposizione tra normale e anormale e può essere metaforicamente rappresentato come la perla che nasce dalla malattia della conchiglia: come non si pensa alla malattia della conchiglia ammirandone la perla, così di fronte alla forza vitale dell'opera non pensiamo alla schizofrenia che forse era la condizione della sua nascita.

(Karl Jaspers, Genio e follia)



René Char - Il poeta



Il poeta si distingue per il numero di pagine
insignificanti che non scrive.
Egli possiede tutte le strade
della vita smemorata, per distribuire
le sue povere elemosine
e sputare quel poco di sangue
che non lo farà morire.
(René Char, da " A una serenità contratta")